ECOSISTEMA (ECOLOGIA)
2024-09-26 10:57:43 0 Segnala
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Schema/Contenuto
Unità che include gli organismi che vivono insieme in una data area (comunità) interagenti con l’ambente fisico.13;La presenza di un flusso di energia è necessaria alla strutturazione della comunità ed alla ciclizzazione della materia
I confini di un ecosistema sono13;spesso individuati in modo arbitrario,13;in quanto è difficile stabilire a priori13;fin dove si protraggono le interazioni13;biotiche ed abiotiche
COMPONENTI ABIOTICHE SOLIDE DEGLI ECOSISTEMI
LITOSFERA
La litosfera è la parte rigida esterna del pianeta Terra. Comprende la crosta terrestre e la porzione del mantello esterno che mantiene un comportamento elastico.
PEDOSFERA
Il suolo è lo strato superficiale che ricopre la crosta terrestre, derivante dall'alterazione di un substrato roccioso, chiamato roccia madre, per azione chimica, fisica e biologica esercitata da tutti gli agenti superficiali e dagli organismi presenti su di esso.
ATMOSFERA
L’ATMOSFERA ASSORBE LA RADIAZIONE SOLARE DIRETTA VERSO LA TERRA IN FUNZIONE DELLA LUNGHEZZA D’ONDA
La presenza di vapore acqueo (nubi), CO2,13;CH4 ed altri gas che assorbono e riemettono13;radiazione infrarossa, determina13;“l’intrappolamento” dell’energia termica13;nella tropopausa (EFFETTO SERRA)
ACQUA, SOLUZIONI SALINE E DI GAS
La componente liquida degli ecosistemi è costituita essenzialmente dall’acqua, che non è presente in forma pura, ma come soluzione di ioni e gas .13;I gas atmosferici e alcuni ioni sono soggetti ad equilibri chimici aria-acqua-sedimento che controllano la loro concentrazione in acqua.13;Temperatura e pressione influenzano gli equilibri chimici e quindi la solubilità di gas e composti ionici.
COMPONENTI BIOTICHE DEGLI ECOSISTEMI
AUTOTROFI
L'autotrofia è la condizione nutrizionale di un organismo in grado di sintetizzare le proprie molecole organiche a partire da sostanze inorganiche e utilizzando energia non derivante da sostanze organiche assimilate.
Nello studio degli ecosistemi gli autotrofi vengono detti produttori.
ETEROTROFI
L' eterotrofia è la condizione nutrizionale di un organismo vivente che non è in grado di sintetizzare le proprie molecole organiche autonomamente a partire da molecole inorganiche
In ecologia gli esseri eterotrofi si dicono anche consumatori
LA DECOMPOSIZIONE
è un complesso di processi biotici e abiotici di conversione del detrito organico (resti di organismi e sostanze di rifiuto) in sostanze inorganiche necessarie ai produttori (mineralizzazione) che consente la ciclizzazione della materia
I decompositori (saprofita) veri e propri (batteri e funghi), sono in grado di digerire il detrito organico inclusa la frazione meno digeribile (lignina, cellulosa, chitina)
I detritivori (protozoi, nematodi, anellidi, collemboli, ecc.),13;svolgono un ruolo fondamentale nella decomposizione, in13;quanto consumano detrito organico e decompositori.
DINAMICA DEGLI ECOSISTEMI
Presupposto essenziale per la formazione ed il mantenimento di un ecosistema è la presenza di un flusso di energia in grado di sostenere la componente biotica e la ciclizzazione della materia
ECOSISTEMI APERTI E CHIUSI
la maggior parte degli ecosistemi conosciuti è costituito13;da ecosistemi aperti
I pianeti sono (eco)sistemi13;chiusi per eccellenza
TERMODINAMICA DEGLI ECOSISTEMI
I sistemi biologici, come tutti i sistemi fisici, sono13;soggetti alle leggi della termodinamica
I LEGGE
l’energia si trasforma conservativamente
II LEGGE
ogni processo spontaneo produce entropia,13;ovvero, ogni processo di conversione energetica13;avviene con efficienza <100%
LIVELLI TROFICI E PIRAMIDI ECOLOGICHE
Gli organismi che traggono energia13;dopo uno stesso numeri di passaggi13;appartengono ad uno stesso livello13;trofico:
I livello: Produttori (P)
II livello: Consumatori primari (C1) e13;decompositori o detritivori (D)
III livello: Consumatori secondari (C2
IV livello: Consumatori terziari (C3)
I LIMITI DELLA PRODUTTIVITÀ PRIMARIA IN AMBIENTE TERRESTRE
La produttività primaria è controllata da diversi fattori: radiazione13;solare (intensità e durata), lunghezza del periodo di attività13;fotosintetica, temperatura, precipitazioni, disponibilità di13;sostanze nutritive minerali.
I LIMITI DELLA PRODUTTIVITÀ PRIMARIA IN AMBIENTE ACQUATICO
Nel mare la limitazione operata dai nutrienti prevale rispetto all’azione13;della temperatura e dell’intensità della radiazione solare su scala geografica e pertanto non si registra un gradiente di produttività con la latitudine. Le zone più produttive in mare sono presenti nelle acque costiere e nelle zone di risalita
PRODUZIONE, BIOMASSA E TURNOVER
Il rapporto tra la produzione (P) e la biomassa insediata o standing crop (B) in un ecosistema in stato stazionario è detto turnover (P/B),13;ed è una misura della velocità di ricambio dello standing crop.13;Il reciproco (p B/P) è il tempo di turnover o tempo di residenza, cioè il13;tempo medio di permanenza della biomassa nel sistema.
La produttività primaria e la13;biomassa stabile sono maggiori in13;ecosistemi terrestri che in ecosistemi13;acquatici
La produttività primaria e la13;biomassa stabile decrescono con la13;latitudine
La produttività secondaria segue le13;tendenze della primaria, ma in13;ecosistemi acquatici tende ad essere13;superiore che nei terrestri a causa13;dell’elevato turnover del fitoplancton
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